martedì 8 giugno 2010

Voglio.

Io voglio tutto.
Tutto.
Me lo merito, cazzo.
E se non me lo merito non importa, lo voglio lo stesso, sento che non sarei appagata altrimenti, sento che non voglio rinunciare proprio a niente.
Io voglio tutto.
Voglio i libri. Quelli scorrevoli e semplici.
Voglio tanti libri.
Voglio scrittori profondi, di quelli che ti fanno fare le trivellazioni mentali, di quelli che pesano, che chiudi il libro e il fardello esistenziale ti pare insostenibile.
Voglio i concerti della musica che amo, di quella che chiudi gli occhi per assaporarla meglio. Voglio le canzonette da canticchiare sotto la doccia.
Voglio restare sola sul letto a guardare il soffitto per ore.
Voglio ridere.
Voglio parlare di cazzate, shopping, doppie punte.
E poi di quanto fa male vivere.
E poi di nuovo di quanto sono belle quelle scarpe.
Voglio fidanzarmi. Ma voglio essere libera.
Voglio poter chiamare un’amica alle 11 di notte per dirle che ho sentito una canzone bellissima alla radio, affinché possa sembrare ancora più bella.
Voglio farmi decine di birre in compagnia.
Voglio essere fedele a me stessa ma condividere.
Voglio lo scambio. voglio conoscere, prendere spunto, capire.
Voglio Proust e voglio Sex and the City.
Voglio la solitudine alternata al casino.
Voglio leggerezza e pesantezza.

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